martedì 18 novembre 2008

Il patrimonio del cassiere del boss

Giuseppe Grigoli è stato arrestato il 20 dicembre scorso per concorso esterno in associazione mafiosa e da subito è stato considerato il "cassiere" del boss latitante Matteo Messina Denaro.
A gennaio gli hanno sequestrato beni per un valore totale di 200 milioni di €uro; oggi per un valore di 700 milioni di €uro.
Si tratta di beni mobili e immobili appartenenti a vari gruppi facenti capo a Grigoli.
L'imprenditore, attraverso i suoi gruppi, controllava la catena di supermercati Despar nei comuni delle province di Trapani, Palermo ed Agrigento.
L'arresto di dicembre è avvenuto grazie ai "pizzini" ritrovati nel covo di Bernardo Provenzano in base ai quali era chiaro il ruolo di Grigoli nei confronti di Messina Denaro.
Ai giornalisti che gli chiedevano se l'operazione di oggi rappresenti un passo avanti verso la cattura di Messina Denaro, Scarpinato (procuratore aggiunto presso la Dda di Palermo) ha risposto "stiamo cercando di prosciugare l'acqua in cui nuota questo pesce, speriamo che avere disarticolato parte della sua potenza economica ci aiuti a raggiungere l'obiettivo finale".
I beni sequestrati a Grigoli sono 12 società, 220 fabbricati tra palazzine e ville, 133 appezzamenti di terreno per 60 ettari e uno yatch di 25 metri.
(fonte: www.a.marsala.it)

Ma ci troviamo davvero vicini alla cattura di Matteo Messina Denaro?
Probabile. Non si può negare che negli ultimi anni lo Stato ha svolto un ottimo lavoro per colpire l'organizzazione mafiosa, ma togliendo i grandi boss, rimangono i piccoli, rimangono quelli che colpiscono direttamente il popolo, tendendolo in una morsa di dipendenza economica e sociale, togliendo la dignità a chi creca lavoro e stando seduti nelle poltrone più spaziose della politica siciliana.

Nessun commento:

Posta un commento